Non solo il Mediterraneo: sbarchi di migranti e politiche dei confini lungo la rotta della Manica

In recent years, an increasing number of migrants have been risking their lives every day as they attempt to cross the waters of the English Channel from northern France to reach Britain. It is a growing phenomenon as data collected by the Home Office highlight. In 2018 only 300 people crossed the channel, 4.8 per cent of all irregular migrants detected at the point of entry in the UK. In 2021, the number of people trying to reach England in inflatable boats, dinghies and kayaks was by far the largest compared to all other irregular means, including by air with false documents or hiding in trucks or containers. Of the more than 31,000 detected irregular entries, 90 percent were on small boats. This trend is continuing with nearly 13,000 people crossing as of June 2022 compared to 5,917 in the same period last year. The main nationalities are Iranian and Afghan, and recently also Albanian. Many of those crossing the English Channel come from the Balkan route before crossing the northwestern border between Italy and France. In this contribution I try to address some issues related to these new migration flows. I will present some data about their characteristics and highlight the role of migration policies and the migration industry in the growth of these flows. My main argument is that the development of this new route has been driven by a combination of policies, networks, and agency.

Il 24 novembre 2021, un gommone a motore, non molto diverso da quelli utilizzati nel Mediterraneo centrale, si rovescia nelle acque agitate della Manica. Nel corso del naufragio solo due delle 29 persone a bordo dell’imbarcazione che dalla Francia, da dove era partita, cercava di raggiungere l’Inghilterra, per lo più provenienti dalle varie regioni del Kurdistan, si salvano. L’incidente, il più grave di questo tipo lungo il canale dal secondo dopoguerra (Zaretsky, 2021), riportava alle cronache un fenomeno in costante aumento negli ultimi anni: l’utilizzo da parte delle persone migranti di piccole imbarcazioni per raggiungere l’Inghilterra dalle coste della Francia. Da novembre 2018, infatti, il numero delle persone che a bordo di gommoni a motore, barche di legno e kayak cerca di raggiungere il Regno Unito è passato da poche centinaia a diverse decine di migliaia, facendo diventare questo il metodo privilegiato per entrare nel paese senza un permesso regolare. Da cosa è stata provocata questa nuova (e rischiosa) strategia di trasporto di esseri umani? In che modo l’industria della migrazione1 si sta adattando alle nuove restrizioni e sfide? Questo contributo2 affronterà alcuni dei temi relativi a questi nuovi flussi migratori. Nel prossimo paragrafo, sulla base della letteratura esistente, do una definizione di migrazione irregolare e presento le principali cause. Nel terzo ricostruisco il quadro quantitativo degli arrivi via mare in Inghilterra negli ultimi anni, mentre in quello successivo mostro come è cambiata la rotta e individuo alcune cause di questo
cambiamento. Nel quinto paragrafo analizzo la risposta del governo in mini di policy. Nelle conclusioni cercherò di fare alcune considerazioni critiche sul nesso tra politiche e flussi.